Le Piccole Case Bianche

Dettagli del documento

Le Piccole Case Bianche di Cellamare nel borgo medioevale

Descrizione

“Nel borgo antico o medioevale vi sono piccole case bianche dai balconi di muratura o di sottili ringhiere di ferro su mensole solide di pietra, balconi di fiori e di verde, porte anguste, strette, aperte su ripide scale sottilissime. I colori risaltano di più in mezzo al bianco di calce delle pareti. È un bianco che acceca nelle calde giornate estive.

Le donne stanno sempre a distribuire il bianco di calce sui muri, sotto i gradini, dovunque. E’ un’abitudine risalente ai tempi in cui scoppiavano spesso le epidemie, il colera, la peste ed altre brutte e letali malattie contagiose.

Cellamare nuova ha rettificato le sue strade, che sono grandi, spaziose, diritte; ma i primi Cellamaresi edificarono le loro dimore, le loro abitazioni senza preordinati piani regolatori o di fabbricazione, una accanto all’altra, per darsi reciproco e vicendevole aiuto nel bisogno, nei momenti di necessità. Un filare nuovo di case di fronte a quello già sorto, seguendo le eventuali tortuosità del terreno troppo sodo, pietroso, sassoso, calcareo, indocile all’opera dei cavamonti. Sincera urbanistica dei nostri avi!

Dalle porte aperte o dalle finestre basse si nota l’interno. Nella semplicità dell’arredamento si respira un profumo di poesia familiare, si sente l’ospitalità gaia e cordiale di un popolo sano e di antiche tradizioni. Nel borgo c’erano la chiesa ed il castello.

Nella chiesa si respirava l’aria pura di una fede semplice, di una pietà sincera e profonda e si pregava con fervido cuore, chiedendo a Dio e a S. Amatore protezione e benedizioni, grazie ed intervento nei casi più dolorosi. Il castello era il simbolo della forza e dell’autorità.

Le vecchie case sono esempio di un’architettura semplice ed onesta che sta per scomparire. Il centro storico va recuperato e conservato, come testimonianza di un passato ,che non ritornerà più, passato ricco di arte e di storia, di valori estetici e civili.

Sotto l’intonaco delle vecchie case affiorano i muri, con gli schemi e l’esperienza costruttiva dei tempi trascorsi, retaggio spirituale e sentimentale dal quale è partita la tecnica edilizia dei tempi nuovi. Spontanea architettura rurale dalle linee semplici, che obbediva ai bisogni immediati dell’uomo. Poesia delle vecchie case bianche di calce che formano un angolo di silenzio, di riposo, di pace, di tranquillità, di onestà e di correttezza nei rapporti umani. L’urbanistica, a cui i muratori si sono ispirati, è sincera e spontanea, non conosce la mano e la mente di un architetto, di un ingegnere, di un urbanista”.

Ultimo aggiornamento: 26/07/2023, 09:28